19 Giu, 2023

Dal 2024, l’era dello spatial computing

Apple Vision Pro

3.270 euro. Un’auto per neopatentati? La retta di un master universitario? Un vestito da sposa?

Niente di tutto ciò. Questa ‘cifretta’ equivale al valore di “Vision Pro”, il visore di realtà virtuale firmato Apple e non ancora in commercio… ma già sulla bocca di tutti!

Come su tutte le tematiche che generano hype, anche su Vision Pro sono circolati rumors e indiscrezioni: i primi sul naming del prodotto, che – anziché Vision Pro – a detta dei gazzettini improvvisati doveva essere Reality Pro; altre voci di corridoio hanno riguardato il nome del sistema operativo, nella realtà VisionOS e nelle dicerie xrOS. Per non parlare dei tecnicismi… 

Al di là di quel che si è vociferato, una cosa è certa: Apple Vision Pro è stato presentato alla WWDC 2023 dallo stesso Tim Cook, che l’ha definito l’inizio dello “spatial computing” nonché un progetto in gestazione da diversi anni.

Come suggerisce il costo – nettamente diverso dai precedenti visori che si aggiravano su range di prezzo medio-bassi (200 – 450 euro) o più elevati ma abbordabili (1.500 – 1.700 euro) – Vision Pro costituisce (o dovrebbe costituire) un dispositivo superiore a qualsiasi altro visore AR o VR ad oggi disponibile: è sottile, leggero, e – a parere di chi l’ha testato – offrirebbe un’esperienza visiva ed immersa straordinaria. Ma andiamo più a fondo.

Simile a una maschera da sci (piuttosto spessa, c’è da dire), il visore riproduce gli occhi dell’utente verso l’esterno mediante una tecnologia chiamata “EyeSight”. 

Con voce e mani, è possibile interagire con un’interfaccia del tutto nuova… Dove sta la novità?, vi chiederete. E visto il costo, vi meritate una risposta!

Non appena si indossa il visore, la prima cosa che si osserva è l’ambiente esterno; dopodiché il sistema si popola di tutte le applicazioni, ciascuna con proprie dimensioni e reazioni alla luce (ad esempio, proiezione di ombre). Le varie finestre possono essere spostate nell’ambiente virtuale, dove per ‘virtuale’ s’intende il reale trasferito sull’interfaccia; e c’è di più…

La Digital Crown consente di effettuare il passaggio dal mondo reale ad uno completamente virtuale: è stato addirittura mostrato un concept in cui è possibile estrarre un oggetto tridimensionale da un allegato di un’email o un messaggio e posizionarlo virtualmente sulla propria scrivania. Ma non limitiamoci alle funzioni ‘proprietarie’ ed esploriamo il potenziale dello strumento applicato ad ambiti diversi… tipo l’intrattenimento o la vista! Disney Plus, ad esempio, sarà disponibile su Vision Pro dal giorno zero; per tutti coloro che, invece, necessitano di lenti correttive Apple ha stretto una partnership con Zeiss.

L’aspetto che ha destato maggior interesse è stato il “passthrough video”, ossia la possibilità di vedere l’ambiente circostante senza rimuovere il visore, con display che diventa quasi magicamente trasparente e permette al dispositivo di funzionare anche in modalità “realtà aumentata”. I tempi di latenza – ossia il periodo che intercorre fra la messa in atto di un’operazione e la visualizzazione sullo schermo – sembrerebbero ridottissimi. 

A proposito di ‘operazioni’, si anticipava che l’interfaccia funziona tramite voce e mani: infatti, grazie ai sensori che tracciano i movimenti delle braccia, l’utente può servirsi delle mani come fossero un puntatore per toccare icone, spostarle, aprire programmi… È sufficiente indicarli e selezionarli con pollice ed indice. Dunque, più che un “semplice” visore, la nuova “trovata” di Apple è un minicomputer che si indossa davanti agli occhi. 

Apple Vision Pro sarà disponibile nel 2024 a partire da 3.499 dollari: le vendite avranno inizio solo negli USA, con annessa opportunità di testare il dispositivo in store per una versione su misura della maschera.

Che dite, toccata e fuga negli States?

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